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Buona giornata.

I Giorni del Diluvio

Alluvione02Un anno difficile quello appena iniziato. I cicloni del canale di Mozambico hanno portato una vera devastazione anche in Malawi. Oltre le centinaia di morti sono tante le persone che mancano dai loro villaggi che al sud del Malawi sono stati letteralmente coperti dall’acqua.
Ora i cicloni si sono dissolti, ma e’ giunta la normale stagione delle piogge portate dal bacino del Congo fino a noi. I campi gia’ intrisi d’acqua faticano a ricevere anche piogge normali e ne risulta un acquitrino che copre tutto. Il grano da poche settimane spuntato, ingiallisce nei campi ed e’ difficile prevedere se ci sara’ un raccolto quest’anno. Un anno difficile quello appena iniziato. I cicloni del canale di Mozambico hanno portato una vera devastazione anche in Malawi.

Le difficoltà logistiche sono enormi e ci vorranno tempi lunghissimi prima che la vita quotidiana, sia pure nella sua povertà, riassuma una sua normalità. La corrente elettrica e’ razionata in tutto il paese perché’ diverse centrali sono completamente intasate dai detriti trascinati fino alle griglie di presa d’acqua sul fiume Shire’. La paura di e[epidemie e’ alta. Mancano in tutto il paese le pastiglie per purificare l’acqua e il tifo e il colera gia’ vengono segnalati in vari villaggi. Questa alta marea che ha ricoperto vaste zone ha riportato i coccodrilli anche in zone lontane dai fiumi creando tanta paura. Questi pochi segnali dicono di un paese che ha bisogno di grandi aiuti immediati anche perche’ ormai da alcuni anni anche i paesi donatori hanno completamente chiuso i loro aiuti al governo anche se continuano a finanziare specifici progetti di sviluppo. La gente, e’ proprio la gente a subire in silenzio quanto sta avvenendo.
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Un piccolo censimento delle capanne che stanno letteralmente cadendo ogni giorno ha gia’ riempito pagine intere del diario della missione. Assieme alla comunità della nostra chiesetta abbiamo raccolto cibo e vestiti da distribuire. Più importante sono i teli di plastica in cui avvolgere le capanne perché’ non vengano raggiunte dalla pioggia. Certo e’ difficile chiamarle case: sono fatte di mattoni asciugati al sole e quindi non impermeabili come i mattoni rossi; non hanno fondamenta e l’umidità sale dal pavimento senza cemento e impossibilitato a mantenerle asciutte; il tetto per mancanza di paglia a sufficienzae’ un vero colabrodo … e le chiamano case.
Sono soprattutto le famiglie dove mancano i papà, che tradizionalmente sono i costruttori delle capanne, a sperimentare l’estrema fragilità di queste giornate di pioggia battente. La stagione delle piogge dura fino alla fine di Marzo quando bisognerà ricominciare tutto daccapo.
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