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Missioni - Balaka

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Balaka, 9 marzo 2005

Una ventata di azzurro

Questa notte i tamburi suoneranno a lutto in tutte le diciannove missioni della diocesi di Mangochi, in Malawi.
Monsignor Luciano Nervi consacrato vescovo il 29 Gennaio 2005, alle prime luci dell'alba del 8 Marzo invano l'ambulanza lo ha trasportato dal Malamulo Hospital, l'ospedale della chiesa Avventista del Settimo giorno, alla clinica Mwayiwathu di Blantyre. L'ultimo tentativo contro quella che sembra sia stata una malaria celebrale, non è stato di aiuto.
Accompagnato da alcuni preti della diocesi di Mangochi e da padre Luigi Gritti, superiore dei missionari Monfortani, Monsignor Luciano Nervi è scivolato in un coma da cui non si è più risvegliato. Dall'analisi di una prima autopsia, emergono i sintomi della temutissima malaria che ancora rimane la causa principale dei decessi in Africa. Quando poi si trasforma in malaria celebrale e meningite, le speranze di sopravvivere diventano molto esigue. Monsignor Nervi già da giovedì scorso aveva notato la stanchezza che viene come sintomo di quella malaria che aveva ben conosciuta nei tanti anni di vita missionaria a Utale e a Mangochi. Generalmente bastavano poche pastiglie e una giornata di riposo. Il malessere era però continuato e domenica 6 Marzo non aveva potuto recarsi alla missione di Mpiri, in quello che era il suo programma di visita a tutte le missioni. Nella serata di domenica, costatando che anche le flebo a base di chinino non riuscivano a cambiare la situazione, veniva portato all'ospedale nella città di Blantyre a oltre duecento chilometri da Mangochi. Tante analisi e un buon riposo sembravano aver riportato il sorriso sul volto di monsignor Luciano Nervi che nella serata si era sentito dire dalla dottoressa che sarebbe tornato a casa il giorno successivo.
L'arcivescovo di Blantyre era stato con lui fino alle nove di sera e era stato un cordiale dialogo e un sereno incoraggiarsi nella missione di guida della chiesa. Durante la notte sono invece ritornati gli incubi di una malattia che gli rendevano difficile la respirazione. E non c'è stato ritorno.
In tutta la diocesi di Mangochi si è fatto buio prima ancora del tramonto. Improvvisamente i cristiani si guardano sgomenti. Oltre la fame di questa stagione matrigna, che ha visto distrutto tutto il raccolto, la notizia che il nuovo vescovo è stato portato via da una malattia fulminante si è abbattuta pesante.
E' troppo recente la festa che avevamo vissuto così: " Una decina di vescovi, un centinaio di preti
africani, il presidente della Republica del Malawi, migliaia di persone a testimoniare la gioia di essere chiesa. Il Malawi sta attraversando un periodo veramente difficile e le sfide quotidiane che la gente deve affrontare sono enormi..."
Sono passati trent'otto giorni da quel giorno di festa.

Giorni significativi per il nuovo vescovo. Spesi in una moltitudine di incontri. Primo era stato l'incontro personale con tutti i preti della diocesi. Ognuno aveva una storia da raccontare e progetti da presentare.
Poi tutte le organizzazioni, i gruppi e le tante attività che una diocesi in Africa si fa carico, particolarmente del campo educativo, con tante scuole e nel campo sanitario con decine di ambulatori e ospedaletti che la diocesi sostiene. Aveva speso tutta una giornata anche con i missionari Monfortani che lavorano nella diocesi di Mangochi. Aveva chiesto tutta la loro partecipazione e impegno per quella che vedeva come una nuova stagione della missione e la presenza della chiesa in Africa. Assieme a tanto ascolto intendeva far camminare la diocesi su direttive importanti che declinava così: partecipazione dei laici; sostegno alle missioni e ai preti locali; promozione dei mezzi di comunicazione sociale che includessero anche la stazione televisiva... tutto questo impegno nel nome che aveva scelto come il motto del suo ministero: "Venga il tuo Regno".

Giornate importanti per tutta la comunità cristiana. Ogni domenica era una festa che si ripeteva. Pur parte di una quaresima dai colori tristi, era bello sentire la vita della chiesa cresciergli attorno. E così dopo la prima messa celebrata con Monsignor Alessandro Assolari che gli aveva passato le consegne della cattedrale di Mangochi, era poi stato alla grande missione di Balaka, e poi ancora in un calendario fitto fitto che gli avrebbe fatto percorrere tutte le diciannove missioni della diocesi.
Giornate che andavano facendo spazio per qualcosa di nuovo che stava nascendo. Certo un parto difficile come lo è stato la chiusura del seminario maggiore quando ha rimandato tutti i seminaisti a casa per un mese a riflettere sulle motivazioni che li avevano portati a chiedere di essere preti e diaconi. Ma finalmente qualcosa si stava muovendo. E rimane negli occhi della gente la paura che tutto si sia ancora una volta improvvisamente interrotto, come è stato per le piogge svanite nel nulla.

Come ricorderà la gente i 38 giorni di Monsignor Luciano Nervi?
Il suo sarà molto di più di un nome sperso nell'elenco dei vescovi che guideranno la chiesa di Mangochi. Dal primo giorno, prima ancora che la gente imparasse il suo nome, era stato facile riconoscerlo con quella mitria azzurra che portava sul capo. I disegni africani che la ornavano e soprattutto il colore azzurro così caratteristico gli avevano già procurato l'attributo del vescovo azzurro. E così ricorderemo questo missionario e questo vescovo che in una manciata di giorni è riuscito a far sognare, a pensare a una chiesa che è capace di rinnovarsi e di ricominciare ogni volta.
L'otto Marzo è un giorno importante in Malawi. Tredici anni fa, l'otto marzo 1992, i vescovi cattolici avevano sfidato la dittatura e riportato la democrazia nel paese. Da oggi ricorderemo questa ricorrenza anche per questo vescovo azzurro, questa ventata di cielo che ha scosso questa chiesa. I frutti poi verranno al tempo giusto. Grazie monsignor Luciano Nervi. In pochi giorni sei riuscito a scrivere le molte pagine che ancora mancavano ai tanti libri che hai scritto. Ora ancora di più sei parte della storia di questa chiesa e di questo paese e qui resterai per sempre.

La salma di Mons Luciano Nervi oggi, mercoledì 9 Marzo, da Blantyre viene trasportata alla cattedrale di Mangochi dove la veglia funebre continuerà tutta la notte. In serata tutti i preti celebreranno una santa messa per il loro vescovo e buon pastore.
Alle 10 di mattina di giovedì 10 Marzo inizierà la messa esequiale nella stessa cattedrale dove era stato missionario, parroco e vescovo. Oltre a tutti i vescovi del Malawi sarà presente l'arcivescovo di Lusaka, arcivescovo Medardo Mazombwe, il segretario della nunziatura (il Nunzio arcivescovo Antonini originario da L'Aquila, è in Italia perché sua mamma, come Mons Luciano Nervi è morta l'otto Marzo) e tanti religiosi, suore e preti che lo hanno conosciuto e gli erano stati vicini un mese fa per la festa di consacrazione.

I parenti che erano venuti a Mangochi per presentarlo come un loro dono a questa chiesa, oggi ritornano ancora. Un gesto molto bello e coraggioso. Vengono per affidare per sempre il loro fratello per sempre a questa terra. Monsignor Luciano Nervi sarà sepolto nel cimitero vicino al seminario di Saint Paul in Mangoci e qui riposerà assieme ai preti e missionari, tra cui padre Michele Gotti, che hanno speso la loro vita per questa chiesa.

A tutti quanto hanno conosciuto Monsignor Luciano Nervi, ai volontari, ai gruppi di animazione missionaria che tanto gli stavano a cuore, a amici e parenti... è una chiesa, è un popolo intero a dire grazie e ad accompagnarvi nel dolore e nella speranza.

 

P. Piergiorgio Gamba

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